I maschi non crescono mai, cambiano solo i giocattoli… ma non sempre.

Concluso il weekend in Autodromo ad Imola con i nostri clienti per vedere il Campionato GT3 e le “nostre” R8 in pista, nel viaggio di ritorno ho riflettuto molto su come gli appassionati come me partono sin da piccoli sognando di essere a bordo di una di quelle automobili. Vi anticipo subito che posso dire senza vergogna che sono un “romantico dell’automotive” uno di quelli che vede sempre il lato più romanzesco delle grandi storie dell’automobilismo fatto di sacrifici, follia e voglia di superarsi.

Ritornando a noi pensavo a quanto il motore, il suono, la velocità avvicinano così tanto un bambino al mondo del motorsport che un genitore si ritrova da subito a fare i conti con una passione viscerale del proprio ometto. Eppure probabilmente lo stesso genitore ha iniziato a casa regalando la classica automobilina che tutti abbiamo avuto, quella rossa per intenderci, quella con cui abbiamo iniziato da piccini le prime avventure in chissà quale mondo, con chissà quale storia, senza pensare cosa può rappresentare quel piccolo oggetto con quattro ruote.
Questo weekend ho avuto la fortuna di vedere entrambe le sfumature di quello che vi sto per raccontare, protagonisti di questa brevissima ma intensa riflessione un ragazzino, figlio di un mio cliente di nome Elio 6 anni ed un mio amico, Emanuel vicino ai 40, entrambi invitati personalmente a partecipare a questo sabato in pista.
Vi snocciolo subito che chiaramente per Elio era la prima volta in pista con il suo papà, elettrizzato sin dal mattino quando ci hanno raggiunto in Concessionaria per partire verso l’Autodromo con l’adrenalina a mille e chissà quali pensieri…

Il “vecchio” invece, Emanuel, era per lui l’ennesima visita nei paddock per assistere alla gara del suo marchio preferito (di cui ha pure il tatuaggio del logo), insomma un enthusiast di quelli vecchio stampo, esiste l’Audi e poi basta; facente parte di quella schiera di tifosi del marchio che hanno vissuto l’ascesa dei quattro anelli dalle prime gare fino ai giorni nostri. Vi assicuro che conosce anni, modelli e piloti di tutte le annate in cui ha corso la sua Audi A4 B5 che lui possiede nella versione S4. Nella teca come reliquie ha tutti i modellini A4 che hanno corso, ed è arrivato persino a farsi “wrappare” un modellino doppio per averla identica a quella di uno dei suoi idoli Dindo Capello, uomo Audi per eccellenza.
Cosa accomuna questi due “personaggi”?

L’amore che stà partendo, quello giovane, quello che guarda con occhi sgranati i piloti come eroi, che si tappa le orecchie quando passa un “mostro” da 600 cavalli e poi incrocia gli occhi con quelli del padre felice di un’esperienza incredibile. Invece chiaramente diverso quello dell’adulto tecnico, preparato e consapevole ma in compenso con la stessa emozione al passaggio di questi bolidi a quattro ruote. Vi assicuro che avevano la stessa faccia quando i tecnici Audi Sport Italia hanno deciso di accendere la R8 LMS all’interno dei box per gli ultimi controlli, incredibile.

Oggi ho intitolato così queste note “I maschi non crescono mai, cambiano solo i giocattoli… ma non sempre.”
Si sà, un appassionato di automotive rimane sempre in questa bolla infantile dove si diverte, con giocattoli che cambiano dimensione a seconda della nostra età, parte tutto da quella automobilina rossa che poi diventa l’automobile che guardiamo per qualche secondo ogni volta che apriamo la clair del nostro garage che accendiamo orgogliosi, sentiamo muoversi con noi e ci accompagna tra le strade di tutti i giorni.
… ma non sempre, dicevamo.
Emanuel l’automobilina ce l’ha e se l’è portata in autodromo ed è riuscito a farsela firmare dal suo mito.
Elio, se avesse saputo chi era Dindo avrebbe fatto lo stesso ne sono sicuro… probabilmente tra 20 anni racconteremo della sua storia, di quella volta che non si sà perché si è portato l’automobilina in autodromo.

Ma tra gli addetti ai lavori, gli appassionati e i piloti sapremo tutti perché si arriva tanto… il motorsport è un amore viscerale, che coltivi dentro sin da quando ricevi la tua prima quattro ruote.
Luigi Di Gioia – L’Auto spa