Audi in Formula Uno e il nostro desiderio.
E’ appena terminata la stagione di Formula Uno, la Stella ha primeggiato per l’ennesima volta sulle Rosse di casa nostra che delusione.
Mi sono chiesto quanto sarebbe bello vedere i quattro anelli sfrecciare con delle monoposto sui tracciati più belli del mondo.
Se guardo la storia di Audi nel 1933 aveva il reparto corse impegnato per il record mondiale velocità con una vettura costruita completamente in alluminio con la supervisione di un certo Ferdinand Porsche.
Il 6 Marzo 1934 al debutto è subito record 217 km/h; Innovazione, cura dell’aerodinamica, sospensioni indipendenti e una carrozzeria interamente in alluminio permisero agli ingegneri dell’epoca di ripetersi nel Febbraio 1935 superando la barriera dei 320 km/h e segnando un nuovo primato mondiale.
Ma questo era solo l’inizio.
Siamo poi passati dai Rally con il nostro 5 cilindri, come abbiamo già parlato nello scorso articolo Audi e il 5 cilindri Turbo, clicca qui. , il Pikes Peak , il DTM, fino ad arrivare alla Formula E, passando per una miriade di altre competizioni.
Quando vedo e rivedo le livree di Sean Bull Design, immagino un Audi competitiva che possa correre alla pari dei mostri sacri della Formula Uno.
E magari vincere come quel 11 Settembre 1938;
Una giornata bellissima a Monza, dove le Mercedes hanno provato in tutti i modi di vincere il Gran Premio ma Tazio e la sua Auto Union di alluminio all’ultima curva con una manovra incredibile riuscì a portarsi in testa per non mollare fino alla bandiera a scacchi.
Che sogno, rivederla ancora li davanti. Anche se ora è tutto diverso: un campionato calcolato, dove a fare le differenze sono i dettagli delle monoposto prima probabilmente del talento dei piloti. Sarebbe una sfida di tecnologia, dove Audi primeggia nelle strade di tutti i giorni.
Il problema forse è solo uno. Lasciando i budget stratosferici per un attimo da parte, il problema principale che Audi non parteciperebbe mai per arrivare nelle ultime file… ma per vincere.
Quando vinci spesso grazie alle tue capacità inizia a diventare una droga e non riesci a smettere, se arrivi secondo è una sconfitta, l’unica posizione che interessa è sempre quella prima della posizione “2”.
Potrebbe a questo punto per molti diventare una filosofia di vita, puntare il primo posto sempre. A casa, a lavoro nel proprio hobby… perchè no?
Luigi Di Gioia